Carne Sintetica: pro e contro

Oggi trattiamo un tema che da mesi incalza su tutte le testate giornalistiche: la carne sintetica e le relative peculiarità.
In prima istanza ci dobbiamo chiedere: la carne sintetica è nociva oppure no per l’essere umano? Questa domanda é sicuramente la più quotata ed é quella che pone le basi per una argomentazione critica ed obiettiva.

Da un po’ di tempo a questa parte si è iniziato appunto a parlare di carne sintetica ed ha incuriosito molto persone la possibilità di creare in laboratorio prodotti alimentari identici alla classica carne da allevamento. Questa possibilità ovviamente ha portato di conseguenza ad una crescita della promozione della produzione di carne a partire da colture cellulari come una presunta alternativa più sostenibile ed etica all’allevamento tradizionale, e sia la FAO che l’OMS si sono impegnati ad affrontare questo argomento. Per capire l’urgenza con la quale affrontare tale argomento, una delle questioni più importanti da trattare é la salute dei consumatori e la sicurezza alimentare. Infatti, prima di immettere sul mercato questi alimenti è fondamentale accertarsi che non provochino danni alla salute a breve e a lungo termine.

Durante gli incontri degli esperti sono stati affrontati tutti i potenziali pericoli che possono derivare dalle quattro fasi della produzione in laboratorio: l’approvvigionamento e la selezione delle cellule, la crescita e la replicazione delle cellule nei bioreattori, la raccolta delle cellule coltivate e infine la trasformazione nei cibi voluti. Vi erano già molti dubbi e perplessità su questi prodotti, tanto che i risultati di questa metanalisi confermano che la sicurezza è molto lontana dall’essere raggiunta: hanno stilato infatti un elenco di ben 53 pericoli per la salute che spiccano nelle tabelle conclusive (fonte Carni Sostenibili). Tra questi pericoli possiamo trovare la contaminazione con metalli pesanti, con microplastiche e nano plastiche, allergeni che possono causare delle gravi reazioni allergiche come gli ingredienti aggiunti quali additivi per migliorarne il sapore e la consistenza di questi prodotti. Troviamo inoltre contaminanti chimici, componenti tossici e antibiotici ed altri fattori artificiali che il corpo umano non é in grado di assimilare correttamente. 

A preoccupare gli esperti inoltre è il meccanismo di proliferazione cellulare nei bioreattori in cui è alto il rischio di mutazioni incontrollate, ma soprattutto l’utilizzo dei fattori di crescita e degli ormoni da siero o di origine non animale impiegati nei bioreattori per innescare e accelerare la coltivazione cellulare. Ci sono quindi rischi concreti che queste molecole bioattive possano interferire e disturbare il metabolismo umano ed attivare l’insorgenza e lo sviluppo di forme tumorali. Inoltre gli studiosi sono anche particolarmente allarmati dall’insorgenza di allergogeni derivanti dal metabolismo delle sostanze aggiunte in fase di proliferazione. Un esperto racconta che << La carne sintetica non è la risposta >> ed ha commentato il Professor Peer Ederer di Goal Sciences che << Nonostante i miliardi di dollari investiti, la carne coltivata in laboratorio non sarà un valido sostituto della carne naturale. I prodotti attuali non sono identici ai prodotti che intendono sostituire >>.  Ci sono grandi diversità a livello di proprietà sensoriali, nutrizionali e strutturali, e mancano soprattutto importanti passaggi che generano qualità nella conversione del muscolo in carne convenzionale ed inoltre, non sono nemmeno tanto sostenibili come vorrebbero farci credere.

Quindi il Professore conclude affermando che << L’identificazione del pericolo è solo il primo passo del processo formale di valutazione del rischio. Per condurre un’adeguata valutazione dei rischi per gli alimenti a base cellulare è essenziale raccogliere una quantità sufficiente di dati scientifici e informazioni necessarie per la valutazione dell’esposizione e la caratterizzazione del rischio>>.  Attualmente esiste una quantità ancora troppo limitata di informazioni e dati sull’effettiva sicurezza della carne sintetica prodotta in laboratorio affinché possano essere prese delle decisioni consapevoli. Concludiamo dicendo che non siamo contro l innovazione, soprattutto se serve ad attenuare il problema della fame nel mondo, ma dobbiamo preservare il nostro corpo da danni irreparabili e quindi sarebbe opportune avere più certezze su questo tipo di prodotto prima di abbracciare inconsapevolmente l’innovazione tecnologica e non limitarci a valutare l’idea basandoci solamente sull’impatto ambientale.